Dopo l’Occidente non sono pagine che hanno a che fare con la geografia, forse qualcuno non mi lascerà solo nel dubitare della persistenza culturale di questa metà del mondo. Intanto, il RT si è srotolato in varie direzioni oltre che nella poesia. Il balzo maggiore, fuori dai versi, l’ha probabilmente compiuto l’arte visuale, ma il teatro non è rimasto indifferente, così come la musica, specialmente percussiva. La convinzione è che non ci siano settori artistici dove il RT non possa tirare il fiato e dare qualche colpo di ariete: vedremo.
“Il tempo passa, anche quando non glielo si chiede e, come in questo caso, mi pare dandomi piuttosto ragione; se fosse una vicenda finanziaria, sarebbero maturati degli interessi. Sto parlando naturalmente, e di cosa se no, del Realismo Terminale. Un decennio trascorso non è poi niente. Il mio libriccino omonimo è stato tradotto per intero negli annali di italianistica, degli Stati Uniti, così in Cina mi ha procurato il primo premio alla carriera destinato a un poeta italiano. Questo sull’asse est-ovest; a nord e sud il RT ha saputo far parlare di sé. Nel frattempo, ancora il tempo, il RT è diventato un Movimento. Qui una parte importante nei rapporti critici soprattutto con le università , è dovuta a Giuseppe Langella, autore in proprio fra quelli della prima ora […]
Guido Oldani, Dopo l’Occidente: lettera al Realismo Terminale, Mursia Milano 2021